GIUSTA CAUSA E RISOLUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO: DIMISSIONI E LICENZIAMENTO ANCHE IN TEMPO DI COVID-19
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Saluti istituzionali
Avv. Stefano Brenciaglia Presidente Ordine degli Avvocati di Viterbo
Avv. Rosita Ponticiello Presidente della Camera Civile di Viterbo
Dott.ssa Elda Gelda Magnani Capo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Viterbo
Dott.ssa Anna Calabrò Presidente Ordine dei Consulenti del Lavoro di Viterbo
Modera
Avv. Matteo Moscioni Presidente Commissione Giuslavoristi Camera Civile di Viterbo
Programma e relatori
- LA RISOLUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO TIPOLOGIE E PROBLEMATICHE LEGATE ALLA COVID-19
Avv. Ciro Cafiero Foro di Roma - IL LICENZIAMENTO PER GIUSTA CAUSA QUESTIONI E CONTENZIOSO. IL RAPPORTO CON IL GIUSTIFICATO MOTIVO SOGGETTIVO
Dott.ssa Annunziata Staffieri Capo Processo “Servizi per l’utenza, funzionamento e pianificazione” Ispettorato Territoriale del Lavoro di Viterbo - LE DIMISSIONI PER GIUSTA CAUSA IL CONTENZIOSO E GLI ARTIFIZI: L’ESPERIENZA DELLA GIURISPRUDENZA
Dott. Mauro Ianigro Giudice del Lavoro Tribunale di Viterbo - LE CONSEGUENZE AMMINISTRATIVE DEL RECESSO: IL TICKET DI LICENZIAMENTO E LE TEMATICHE CONNESSE
Dott. David Trotti Presidente Regionale Lazio AIDP – Associazione Italiana per la Direzione del Personale
Question time
Modalità di partecipazione
La piattaforma utilizzata sarà quella di WEBEX
Il webinar è stato accreditato per n. 2 crediti in materia civile
dall’Unione Nazionale Camere Civili
Il webinar è in fase di accreditamento presso l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Viterbo
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CONVENGNO GDPR e trattamento dei dati personali nel rapporto di lavoro
L’incontro formativo dello scorso 16 maggio tenutosi presso il Tribunale di Viterbo ha ancora una volta confermato quanto sia oggi necessario confrontarsi con le diverse categorie di professionisti, in questo caso i consulenti del lavoro, e con il mondo del lavoro che oggi più che mai ha bisogno di rinnovarsi.
La competenza e l’esperienza diretta dei relatori coinvolti – l’ Avv. Giulia Escurolle (del Foro di Torino, Collaboratrice de Il Sole 24 ORE), l’ Avv. Gennaro Maria Amoruso (del Foro di Roma, esperto nella protezione dei dati personali, DPO della ASL di Viterbo) e l’ Arch.Amalia Verrengia (Responsabile Team Ispezione- Area Vigilanza – Ispettorato del Lavoro di Viterbo) – hanno senza dubbio mostrato l’opportunità che la normativa sul trattamento dei dati, così come recentemente introdotta, offre non solo al professionista che vuole stare al passo coi tempi ma anche al mondo imprenditoriale che vuole essere competitivo.L’appuntamento è stato ricco di contenuti trasversali dal piano ispettivo del Garante ai principi applicabili al trattamento dei dati, dall’accountability all’attività amministrativa e ispettiva dell’Ispettorato del lavoro in relazione agli strumenti di videosorveglianza.
Il tutto brillantemente moderato dall’ Avv. Matteo Moscioni – Presidente della Commissione Giuslavoristi della Camera Civile di Viterbo – che ha contribuito riportando anche alcuni casi giurisprudenziali.
Soddisfatta il Presidente, Avv. Rosita Ponticiello, ringrazia in primis i relatori tutti, l’Ordine degli Avvocati di Viterbo, l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Viterbo, l’ANCL, Unindustria, ed Il Sole 24 ORE.
Riders: Corte d’Appello di Torino sentenza n. 26/2019
La Corte d’Appello di Torino con sentenza n. 26/2019 pubbl. il 04/02/2019 ha parzialmente accolto le richieste degli ex riders di Foodora.
Il lavoratore etero-organizzato, pur mantenendo la sua natura di autonomo, ha diritto, sotto il punto di vista retributivo e previdenziale, allo stesso trattamento dei lavoratori subordinati.
Ciò in virtù dell’art. 2 del D.lgs. 81/2015, secondo cui “dal 1° gennaio 2016, si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro“.
Ne deriva che i raiders sono “un terzo genere”: lavoratori autonomi ma con qualche tutela da dipendente subordinato.
In allegato la Sentenza della Corte di Appello di Torino n. 26/2019
Read MoreLe transazioni nelle controversie di Lavoro
L’inaugurata attività della Commissione Giuslavoristi della Camera Civile di Viterbo, con il coinvolgimento del Dott. Mauro Ianigro, Giudice del Lavoro del Tribunale di Viterbo, dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Viterbo, dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e dell’ANCL, ha permesso di avviare fruttuose collaborazioni che daranno vita ad una progettualità capace di coinvolgere la rete dei professionisti ed offrire un’efficace informazione ai cittadini sugli strumenti di conciliazione in un momento di grandi difficoltà per il mondo del lavoro.
Avv. Rosita Ponticiello – Presidente Camera Civile di Viterbo
Avv. Matteo Moscioni – Presidente Commissione Giuslavoristi Camera Civile di Viterbo
Di seguito il materiale dell’evento:
- Slides: Commissione di Certificazione, Conciliazione e Arbitrato – Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Viterbo
- Linee Guida Certificazione dei Contratti – Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
- Slides – Offerta Conciliativa facoltativa Jobs Act – Consulente del Lavoro Anna Calabrò
Moduli Ispettorato territoriali del lavoro
- Modulo-INL -22- Deferimento-via-arbitrale-controversia-a-commissione-di-conciliazione
- Modulo-INL -21- Istanza-tentativo-conciliazione-datore lavoro
- Modulo-INL -21-2- Istanza-tentativo-conciliazione-congiunta
- Modulo-INL -21-1- Istanza-tentativo-conciliazione-lavoratore
- Modulo-INL – 20- Istanza-tentativo-conciliazione-licenziamento-giustificato-motivo-oggettivo
- Modulo-INL -14- Istanza-costituzione-collegio-conciliazione-arbitrato
- Modulo-INL -23- Istanza-tentativo-conciliazione-facoltativa-a-tutele-crescenti
Galleria Foto Evento
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La Corte Costituzionale interviene sul regime del licenziamento illegittimo nel Jobs Act
La Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo l’articolo 3, comma 1, del Decreto legislativo n.23/2015 sul contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, nella parte – non modificata dal successivo Decreto legge n.87/2018, cosiddetto “Decreto dignità” – che determina in modo rigido l’indennità spettante al lavoratore ingiustificatamente licenziato.
In particolare, la previsione di un’indennità crescente in ragione della sola anzianità di servizio del lavoratore è, secondo la Corte, contraria ai principi di ragionevolezza e di uguaglianza e contrasta con il diritto e la tutela del lavoro sanciti dagli articoli 4 e 35 della Costituzione.
La questione di legittimità era stata sollevata dal Tribunale del Lavoro di Roma, non per la tendenziale eliminazione della reintegrazione tra le tutele previste dal jobs act in ipotesi di licenziamento, ma proprio per le problematiche legate al meccanismo di quantificazione dell’indennizzo.
La questione si manifesta di notevole importanza e comporta la necessità di chiedersi quali siano gli effetti di tale caducazione sui licenziamenti già irrogati e sui contenziosi pendenti, e quale sia il perimetro di applicazione temporale.
Commissione Giuslavoristi
Il Presidente
Avv. Matteo Moscioni
I riders (Foodora) sono lavoratori autonomi perché non etero-organizzati.
Gentili Colleghi,
pongo alla V\s cortese attenzione la recente pronuncia del Tribunale di Torino, Sez. Lavoro, sul caso Foodora, la prima in Italia, la quale in materia giuslavoristica ha avuto un importante eco nazionale.
Sono state, infatti, pubblicate il 07/05/2018 le motivazioni del provvedimento con il quale il Giudice del Lavoro di Torino ha negato ai fattorini di Foodora (www.foodora.it) lo status di lavoratori subordinati.
Nello specifico, il Tribunale ha statuito che il rapporto di lavoro dei “riders” è caratterizzato dal fatto che “i ricorrenti non avevano l’obbligo di effettuare la prestazione lavorativa ed il datore di lavoro non aveva l’obbligo di riceverla”.
I riders potevano dare o non la propria disponibilità a lavorare (compenso € 5.60 lorde\ora) in una determinata fascia oraria.
Dall’altra parte, l’Azienda era libera di non recepire la disponibilità e di non chiamare il fattorino.
Pertanto, esclusa la subordinazione, sono state respinte tutte le domande che su tale accertamento si basavano.
Respinte anche le doglianze sulla violazione del codice della privacy.
In allegato troverete la sentenza per esteso.
Cari Saluti
Commissione Giuslavoristi
Il Presidente
Avv. Matteo Moscioni
Comunicazione Associati – Sentenza Tribunale di Torino caso Foodora – Avv. Matteo Moscioni
Sentenza Tribunale di Torino n. 778/2018 del 07/05/2018
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